Paura legionella: quali rischi negli impianti di distribuzione?

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2018-04-24 14:38:00


martedì 24 aprile 2018

Dopo la prima identificazione del batterio “legionella” nel 1976 a Filadelfia, che colpì un gruppo di veterani dell’American Legion mentre partecipavano ad un incontro, su 221 persone infettate, 34 furono i decessi, solo successivamente fu scoperto che il batterio si era formato e proliferato nell’impianto di condizionamento dell’hotel che li ospitava. Da allora la legionellosi è un’infezione che, purtroppo, ancora oggi fa parlare di sé. E’ una malattia che si acquisisce per via respiratoria tramite inalazione. Inizialmente la maggior parte dei casi di legionellosi sono stati attribuiti a batteri che si formavano negli impianti di condizionamento o unità di trattamento dell’aria, successivamente numerose infezioni sono state causate dall’erogazione di impianti di acqua potabile, apparecchi sanitari e fontane.


Per far fronte a questa infezione a volte mortale, il Ministero della Salute ha elaborato le “ Linee Guida per la prevenzione della legionellosi” che regolano le procedure di controllo e diagnosi dell’infezione e determinano le regole da seguire per la realizzazione e la manutenzione degli impianti tecnologici. Il batterio della legionella trova il suo habitat naturale in acque ristagnanti con temperature comprese tra i 25° e 45°, dove esistono depositi calcarei e formazioni di incrostazioni che favoriscono la creazione di biofilm e di conseguenza la proliferazione del batterio.


Secondo le linee Guida la prevenzione degli impianti a rischio si ottiene con una corretta progettazione e dimensionamento degli impianti tecnologici. Gli impianti a rischio sono costituiti da impianti di distribuzione, gli impianti di condizionamento con umidificazione ad acqua e ad aria, di raffreddamento. Alla progettazione, deve seguire l’adozione di misure preventive, quali la manutenzione e all’occorrenza la disinfezione.
Fermo restando il rispetto delle normative in materia e l’installazione a regola d’arte dell’impianto.

Molto sensibili al problema della legionella sono le strutture ricettive ed ospedaliere per le quali sono previsti controlli e opere di manutenzione e pulizia degli impianti e disinfezione. Sono strutture dove la progettazione degli impianti e collaudo sono fondamentali per evitare la stagnazione dell’acqua calda e prevedere un continuo ricircolo dell’acqua.

Nelle strutture di nuova costruzione o ristrutturazione totale, le reti dell’acqua fredda e dell’acqua calda sanitaria devono essere adeguatamente distanziate tra loro e da altre fonti di calore oltre che adeguatamente isolate termicamente. Le reti devono essere il più possibile lineari, con tratti il più breve possibili, evitando terminali ciechi e senza circolazione dell’acqua, evitare così la stagnazione dell’acqua. Per questo motivo vengono consigliati i collegamenti delle utenze sanitarie in serie o ad anello, un sistema tanto semplice quanto efficace per ottimizzare le condizioni igieniche dell’acqua.


Nella rete di acqua fredda con temperature non superiori ai 20° C il rischio di formazione e crescita della Legionella è trascurabile. Mentre per gli impianti di acqua calda sanitaria il rischio di proliferazione del batterio può essere minimizzato mantenendo costantemente la temperatura di distribuzione dell’acqua al di sopra di 50° C.
Per evitare salti termici lungo la distribuzione idrica e raffreddamenti eccessivi la rete di ricircolo deve essere adeguatamente bilanciata. Negli impianti con rete di ricircolo la temperatura dell’acqua calda sanitaria deve essere mantenuta >= 60°C nei serbatoi di accumulo e non deve scendere sotto i 50°C alla base di ciascuna colonna di ricircolo. Qualora non fosse possibile rispettare queste temperature, occorre predisporre un sistema di disinfezione alternativo al fine di prevenire la proliferazione batterica.

Altro elemento fondamentale sono i serbatoi di accumulo che, quando installati, devono essere facilmente ispezionabili e correttamente progettati per una portata idonea all'effettivo utilizzo.

Infine anche la scelta della tipologia dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’impianto deve garantire la possibilità di eseguire adeguati trattamenti di disinfezione.

La scelta di utilizzo di un sistema multistrato soddisfa a pieno i requisiti dettati dalle Linee Guida per la prevenzione della legionellosi, poiché il tubo multistrato è libero dalla formazione di incrostazioni, è resistente all’utilizzo di additivi chimici necessari per disinfezione degli impianti, resistente alle basse e alle alte temperature dell’acqua.