Come gestire i sistemi di ventilazione meccanica per limitare la diffusione del coronavirus?

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2020-06-18 13:10:00


giovedì 18 giugno 2020

Nello scorso articolo abbiamo parlato dell’importanza della sanificazione dell’aria in relazione alla prevenzione del coronavirus. Il ricambio dell’aria e la sua filtrazione sono due aspetti essenziali per garantire un ambiente salubre e per contrastare la diffusione del virus. Di seguito un approfondimento tecnico per la corretta gestione degli impianti di climatizzazione durante la questa fase di emergenza che ci troviamo a vivere. 

La domanda alla quale vogliamo rispondere con questo articolo è: come gestire al meglio i sistemi di ventilazione meccanica della propria abitazione o dei luoghi di lavoro per contrastare la diffusione del coronavirus?

Prima di passare ai consigli pratici ci teniamo a sottolineare che non sono del tutto note le modalità di diffusione del SARS-CoV-2, quindi non ci è possibile descrivere con assoluta certezza delle pratiche che garantiscano il rischio zero.

Quelle che andiamo a illustrare sono linee guida volti a orientare ad una gestione degli impianti più consapevole e responsabile, in questo periodo di emergenza.
Un resoconto dei punti più importanti dei documenti emanati a livello internazionale sul tema.
 

Gestione sistemi ventilazione meccanica controllata e coronavirus: 4 indicazioni essenziali

In questo periodo di emergenza, i principali istituti a livello internazionale - come Ashrae, Aicaar, Rehva e ISS - hanno emanato diverse linee guida relative alle misure per orientare ad una più consapevole e responsabile gestione dei sistemi di ventilazione meccanica. Nel documento stilato dal Consorzio Q-rad è possibile visionare tutti i punti trattati. Di seguito riportiamo i quattro consigli principali sui quali tutti gli istituti sono concordi:

    1. Aumentare la portata di ventilazione di aria esterna e diminuire il numero di persone negli ambienti

  • Disabilitare la DCV (demand control ventilation), cioè la modulazione della portata di aria esterna durante la giornata in relazione alle condizioni ambientali. Far funzionare il sistema di ventilazione alla portata massima.

  • Lasciare il sistema di ventilazione acceso il più a lungo possibile, possibilmente 24/7
  1. Disattivare il ricircolo

L’ aumento della portata di ventilazione di aria esterna è fondamentale, ma è importante prestare attenzione nelle aree in cui l’aria esterna è fortemente inquinata.
Il consiglio - nel caso di impianti a portata variabile - è quello di farli funzionare sempre alla portata massima, possibilmente 24/7.

L’aumento della portata di ventilazione, unito alla diminuzione del numero di persone negli ambienti potrebbe favorire la diluizione del virus.

Eliminare quindi la funzione di ricircolo negli impianti che ne sono provvisti.
Su questo tema ci sono alcune eccezioni. AiCARR, ad esempio, nel caso di impianti a tutt’aria a servizio di un unico ambiente, ritiene che il ricircolo andrebbe chiuso unicamente per aumentare la portata d’aria esterna di rinnovo e comunque, laddove ciò non fosse possibile per la conformazione dell’impianto (es. rooftop) , la presenza del ricircolo dell’aria ambiente non aumenterebbe il rischio di contagio.

 

Ambienti lavorativi: quali sono i comportamenti corretti da seguire?

Tutte queste indicazioni sono efficaci solo se associate a comportamenti corretti delle persone all’interno dell’ambiente, soprattutto nel caso di ambienti lavorativi:
- distanziamento sociale (almeno 1- 2 metri)
- igienizzazione regolare di mani e superfici
- impiego di dispositivi di protezione individuale (in relazione alla tipologia di lavoro)

In generale per prevenire la diffusione del virus è essenziale mantenere puliti gli ambienti e promuovere l’igiene respiratoria.

E per i numerosi edifici privi di ventilazione meccanica?

Il consiglio è quello di aprire le finestre spesso, per poter ricambiare l’aria abbondantemente. ISS suggerisce in questi casi di privilegiare le aperture più lontane da arterie trafficate.

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