La gestione delle acque meteoriche nell'Aeroporto Internazionale Marco Polo di Venezia

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2019-05-08 13:16:00


Nel corso del 2017 è stato ultimato un intervento architettonico orientato all'ampliamento del terminal passeggeri dell'Aeroporto Internazionale Marco Polo di Venezia-Tessèra. Per garantire un rapido deflusso delle acque meteoriche durante gli eventi atmosferici è stato installato il sistema di drenaggio sifonico Wavin Quickstream.

 

 
L’Aeroporto Internazionale di Venezia-Tessèra dista circa 15 Km dal capoluogo veneto ed è intitolato al celebre mercante e viaggiatore veneziano Marco Polo. Nel corso del 2017 è stato ultimato un intervento architettonico orientato all'ampliamento del terminal passeggeri di circa 11.000 mq, dando vita ad uno spazio di intersezione tra due corpi già esistenti che si è tradotto nella realizzazione di una grande galleria vetrata di 280 metri di lunghezza presente al primo piano. Un’area molto luminosa ed accogliente, destinata ad accogliere i passeggeri e guidarli verso l’area check-in, sormontata da una copertura metallica ad andamento curvilineo.

Il sistema di drenaggio sifonico

Nell’ottica di garantire un rapido deflusso delle acque meteoriche durante gli eventi atmosferici, lo studio di progettazione One Work Spa ha previsto l’installazione di un sistema di drenaggio sifonico. E' stato scelto questo tipo di soluzione perchè: 1) garantisce un numero limitato di discese a terra, 2) permette una riduzione delle sezioni delle tubazioni, con il conseguente miglioramento del passaggio attraverso le pareti e i solai, particolarmente importante nel caso di una copertura complessa tra due edifici preesistenti.
Complessivamente l’impianto di drenaggio copre una superficie di 5.900 mq, suddivisa in 9 differenti aree, e ha una portata di 2.100 mc/h che gli permette di drenare 490 l/s quando l’intensità pluviometrica è pari al valore di progetto. Le precipitazioni drenate dal sistema confluiscono nella rete delle acque bianche, per poi essere smaltite, dopo apposito trattamento di purificazione, direttamente in mare. Il sistema è composto da collettori orizzontali, paralleli alle linee di impluvio e installati nella parte interna dei canali di gronda, nascosti da un apposito rivestimento in metallo, e da 9 discendenti, ciascuno di essi corrispondente ad una delle 9 aree in cui è stata suddivisa la copertura, che vengono fatti discendere fino al piano terra.

Il sistema Wavin QuickStream è la soluzione ideale per questo genere d’impianto, favorendo una notevole semplificazione della distribuzione. I collettori infatti, non richiedendo alcuna pendenza, si integrano perfettamente nella struttura dell’edificio e semplificano l’installazione anche grazie all’utilizzo di uno staffaggio in acciaio di tipo a binario. Tale tipologia di installazione ottimizza la disposizione degli impianti complementari quali antincendio e aria condizionata, favorendo inoltre la realizzazione di lunghi collettori di attraversamento. Il materiale impiegato è costituito da ricettori in acciaio inox e alluminio, provvisti di due flange complete di guarnizioni in EPDM che garantiscono un’ elevata tenuta idraulica sulla lamiera, il cui limitato ingombro nella parte interna del canale di gronda assicura una continuità dell’isolamento ottimale. Ai ricettori spetta il compito della captazione delle acque favorendo l’innesco del sistema grazie al particolare design che impedisce l’ingresso dell’aria quando si raggiungono le portate di progetto.
La resa ottimale del sistema di trasporto è garantita da tubazioni e raccordi in polietilene ad alta densità S 12,5, completamente saldati mediante procedimento Testa/Testa o ad elettrofusione. Il sistema di staffaggio è invece costituito da binari in acciaio zincato di diversa sezione, in base al diametro della tubazione da sostenere, e da bracciali con design basato sulle caratteristiche del binario a cui va agganciato, rendendo l' installazione semplice e veloce. Il tutto è opportunamente pendinato al soffitto o alle strutture portanti dell’edificio. La funzione di questo particolare staffaggio, oltre a semplificare la posa e renderla esteticamente gradevole, è quella di assorbire le sollecitazioni assiali della tubazione in polietilene dovute agli sbalzi termici, nonché sostenere il sistema di tubazioni completamente pieno d’acqua.
Rispetto ad una soluzione convenzionale, il sistema sifonico Wavin QuickStream garantisce un ottimo drenaggio anche in condizioni estremamente gravose con eventi meteorici di particolare intensità. E’ infatti in queste situazioni che i sistemi di drenaggio a gravità evidenziano le loro carenze, non riuscendo a smaltire i volumi d’acqua richiesti e provocando sovraccarichi alle strutture del tetto ed allagamenti all’interno degli edifici (per la fuoriuscita d’acqua dai pozzetti posizionati al piede di ogni colonna discendente). Il sistema Wavin QuickStream riduce notevolmente il numero dei ricettori, diminuendo di conseguenza i carotaggi del tetto, così come i potenziali punti d’infiltrazione. Il piping è invece completamente stagno grazie al sistema interamente saldato, dalla sommità del tetto (collegamento al ricettore) fino al punto di scarico, all’esterno dell’edificio. E anche se il sistema fognario esterno fosse in blocco a causa di un surplus di portate, l’acqua non creerebbe problemi al regolare funzionamento interno della struttura. Eventuali trabocchi avverrebbero infatti in aree esterne.
Wavin QuickStream garantisce la massima affidabilità, lavorando a sezione piena (riempimento totale) ed elevata velocità di scorrimento, e assicura in ogni circostanza un ottimo drenaggio grazie all’autopulizia delle condotte. Tra i suoi vantaggi anche la componente economica, dato che il sistema riduce il costo delle tubazioni (che per questa applicazione sono di diametro inferiore e di minori lunghezze) ed evita ulteriori costi per la realizzazione di sistemi interrati dati da pozzetti, scavi in profondità, rinterri e ripristini. Il sistema sifonico Wavin evita inoltre problematiche di carattere tecnico, dovute ad interferenze con travi plinti o altre strutture portanti dell’edificio.Terminal aeroporto Marco Polo Venezia

I consigli per l’installatore. Risponde Giuseppe Schiavon di Termo Service

Quali sono le problematiche riscontrate in questo impianto/cantiere in fase di installazione?
Non abbiamo riscontrato problematiche di primo piano, anche perché vantiamo un’esperienza ventennale nell’installazione di sistemi di questo tipo. Diciamo che il problema più importante è stato legato alla logistica, dato che siamo stati chiamati ad operare su uno spazio ubicato sopra il terminal, con conseguente continuo passaggio di viaggiatori e addetti ai lavori sotto di noi. Certamente sono state utilizzate protezioni e sono state chiuse alcune sezioni, ma il pubblico che andava e veniva ci ha obbligato a fare ancora più attenzione e ha rallentato un po’ il lavoro.

Qual è secondo lei il segreto per fare in modo che il sistema funzioni sempre bene?
Questa tipologia di sistemi offre il grande vantaggio di poter scaricare grosse quantità d’acqua con tubazioni di diametro molto più limitato rispetto agli impianti tradizionali. Certamente per fare in modo che funzionino sempre correttamente è fondamentale installare il sistema seguendo con attenzione le indicazioni della casa produttrice, rispettando nel dettaglio il progetto.

Quanto tempo ha impiegato a installare il tutto e quanto personale è occorso?
Indicativamente l’installazione è stata completata in quattro mesi e ha richiesto in media il lavoro di due persone, con picchi di sei quanto era necessario operare in due spazi contemporaneamente. Occorre tuttavia tener presente del contesto particolare in cui abbiamo lavorato, che ci ha portato a subire un leggero rallentamento rispetto ai classici tempi di installazione di un sistema di drenaggio sifonico.